Mi rifugio
Tra le pareti della tazzina di casa mia
col profilo volto a cercare
nell’unico spazio
attraversato dal vento……
Vedo i compiti del giorno
dopo che il caldo mare di
caffè ha bagnato le mie spalle.
Emerge il mio respiro
finché il bollore si acquieta
e nuoto
a braccia larghe
Mi adagio già sfinito sulla
riva del bordo della
tazzulella a godermi sforzo
e tintarella innaturale
la rugiada di nebbia
profumata mi offusca la
vista e risveglia l’olfatto
degli antichi profumi
mi butto in mare aperto e
si concede un sorso, il
primo, il bevitore mentre
un fischio di treno penetra
dalle labbra e attrae mare
aperto.
E’ una giostra come la
tazzina rotea nell’aria e si
adagia sulla tavola prateria
di mensili vari come leoni.
Il bevitore guarda assorto e
programma la sua giornata
bevendo, bevendo ancora
mare nero….
Quanti sguardi
nell’intensità di un
risucchio di caffè mattutino…
Quanta profondità in quei
millesimi di pensieri
in cui ristà l’intensità della
vita che, in fondo, altro non è
che quell’intenso sorso di
mare nero …
un goccino di caffè…
Paolo Levato
Tutti, con diversa intensità, conduciamo dentro di noi un dialogo interiore. Ci sono alcuni, in particolare se vivono da soli, che a questo dialogo danno persino voce, con soliloqui nei quali due personaggi discutono tra loro.
I pensieri si dipanano in continua alternanza fra quello che vorremmo essere e fare e quello che in realtà facciamo e siamo. I pensieri corrono come barche a vela nel mare della nostra mente, filano più veloci della nostra volontà. Sono propositi buoni e sentimenti cattivi, impulsi di generosità e spinte egoistiche. Sogni che ci proiettano nel futuro e nostalgie che ci ancorano al passato, privandoci del presente….A volte, testimone silenzioso: una buona tazzina di caffè.